Il Governo italiano ha ufficialmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 2 ottobre 2025, che stabilisce la programmazione degli ingressi legali di lavoratori stranieri in Italia per gli anni 2026–2028 — comunemente noto come decreto flussi o Programma delle Quote per i Visti di Lavoro.
Quote di ingresso decreto flussi per il 2026–2028
Nei prossimi tre anni, un totale di 497.550 cittadini stranieri sarà autorizzato a entrare in Italia per lavoro stagionale, non stagionale e autonomo.
La distribuzione delle quote decreto flussi è come segue:
- 164.850 lavoratori stranieri per il 2026
- 165.850 lavoratori stranieri per il 2027
- 166.850 lavoratori stranieri per il 2028
Queste quote si applicano ai cittadini stranieri residenti all’estero e sono suddivise per paese di origine e tipo di impiego.
Click day decreto flussi
Il nuovo decreto flussi stabilisce anche le date ufficiali del “click day” — i giorni in cui i datori di lavoro possono presentare online le domande di nulla osta al lavoro:
- 12 gennaio – per lavoratori agricoli stagionali
- 9 febbraio – per lavoratori stagionali nel turismo
- 16 febbraio – per lavoratori non stagionali in vari settori, inclusi lavoratori autonomi di origine italiana, rifugiati e apolidi
- 18 febbraio – per lavoratori non stagionali nel settore dell’assistenza familiare e domiciliare
I datori di lavoro avranno la possibilità di compilare le domande in anticipo, prima del click day ufficiale.
Il periodo esatto di pre-compilazione, insieme a tutte le istruzioni operative, sarà delineato in una circolare congiunta del Ministero dell’Interno, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, del Ministero delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e del Ministero del Turismo, in coordinamento con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Scopo e impatto del nuovo decreto flussi
Il nuovo decreto flussi 2026–2028 riflette la strategia dell’Italia di allineare l’immigrazione legale alle esigenze del mercato del lavoro, specialmente in settori come agricoltura, turismo e assistenza domestica, dove la manodopera straniera rimane essenziale.
Espandendo il numero delle quote disponibili e definendo date chiare per la presentazione delle domande, il governo mira a garantire un processo trasparente e prevedibile sia per i datori di lavoro sia per i cittadini stranieri che desiderano lavorare legalmente in Italia